Uscite pazzi per i post-it? Fate ancora la lista della spesa sui foglietti strappati? Attaccate sul frigo appunti e lamentele? Dimenticateli!
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Se volete incontrare “otaku da morire”, nerd di provincia, italiani con la sindrome di Peter Pan, sbarellati per i videogame e invasati per le lolite Akihabara è il posto giusto. La chiamano la città elettrica. Qui potete trovare di tutto: dal cavo lan al computer super tecnologico che parla con i marziani, dalla copslayer succinta alla cameriera sexy che pubblicizza i Maid Cafè. Ecco la mia esperienza, prima dell’era “Gudetama” :-P Buona lettura!
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l Giappone può essere un paese carissimo oppure economicissimo. Potete sfamarvi con 350 Yen (al cambio attuale 2,73 Euro) oppure rimediare delle stamberghe a meno di 20 Euro. Io e la mia amica Piera ci siamo imbattuti in questo Hotel, che l’Overlook di Shining in confronto sembra la Pensione Arianna di Pinarella di Cervia.
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Lasciare Nara con i suoi cerbiatti invadenti, il cielo plumbeo e i suoi cittadini cortesi è molto triste e doloroso. Speravamo di ottenere un Visto provvisorio, ma niente, la legge giapponese parla chiaro: i turisti stranieri possono stare solo tre mesi! Nulla è servito fare gli occhi dolci al fruttivendolo o al capostazione, nessuno ha messo una buona parola all’ufficio immigrazione. Buona lettura.
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Basta seguire i Dorama giapponesi che ci riempiono il cervello di zucchero filato, smettete anche di guardare i Power Rangers, che alla fine lo sanno tutti che combattono contro mostri di carta pesta. Se volete elevare la vostra cultura cinematografica vi consiglio di non perdere questa rassegna di film giapponesi.
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L’Associazione Giappone in Abruzzo dal Fuji al Gran Sasso organizzerà il prossimo 30 Marzo Japan 4 l’Aquila, un evento per ricordare, ma soprattutto contribuire alla rinascita culturale del capoluogo abruzzese a dieci anni dal terremoto. Tra le organizzatrici c’è anche la mia amica Mia San, nonché musa di questo blog.
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Estrosi designer, architetti di altri mondi o semplicemente amanti degli aperitivi. Dal 9 al 14 aprile, nei giorni del Salone del Mobile arriveranno a Milano da tutto il mondo e la città andrà in estasi. Ovviamente ci saranno in giro anche un sacco di giapponesi. E sarà un’occasione perfetta per conoscere un po’ del nuovo design del Sol Levante.
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Il Giappone ha il più grande e insaziabile mercato del sesso. Non lo direste eppure thailandesi, filippine e malesi finiscono sotto inganno nelle mani della yakuza. Kabukichō, il quartiere a luci rosse di Tokyo, Minowa la zona delle soapland, Roppongi dove regna il lusso. Tutte zone calde che all’occhio del turista sembrano divertenti Luna Park.
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Luca Vecchi del famoso collettivo comico romano The Pills presenterà il prossimo 10 Maggio all'AD Gallery di Milano, la sua personale mostra dal titolo Okaa-Sama//Onorevole MADRE. Sceneggiatore, attore, regista e fotografo ma anche appassionato di cultura giapponese, Luca racconta per immagini il corpo delle madri nascosto dietro armature giapponesi.
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Immaginatevi di dormire per terra su un cuscino che pesa 50 chili. Immaginatevi un altro paese, dove la gente ti ringrazia mille volte e i ciliegi colorano le strade di un tenue rosa. Immaginatevi di avere una vallata davanti alla vostra finestra. Benvenuti in Giappone, dove i bancomat ti parlano e i pasti hanno il gusto del ricordo. Buona lettura.
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Dal 15 al 18 giugno a Milano sfila la moda maschile e scopriremo come vestirci nell'estate 2020. Così ho invitato a cena Antonio Mancinelli – caporedattore di Marie Claire, scrittore e insegnante, profondo conoscitore del mondo del fashion, della sua storia e degli aspetti culturali – per scoprire le differenze fra la moda giapponese e quella occidentale.
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Meet the Media Guru ha portato al Base di Milano un altro importante giapponese che sta progettando il mondo del futuro. Lo scorso anno abbiamo incontrato Daito Manabe, interaction designer, programmatore e ingegnere che si impegna ad abbattere i confini fra arte e tecnologia. Quest’anno è stata la volta di Nao Tokui
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Il parco di Ueno è come aggiungere a Villa Borghese un pizzico di soia. È uno dei più amati di Tokyo, pieno di musei e templi. A seconda della stagione si colora: rosa in Primavera, rossastro in Autunno. Io e la mia compagna di viaggio ci siamo andati per boicottare lo zoo e scoprire i suoi bizzarri avventori. Buona lettura.
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Il Periodo Edo conosciuto anche come l’Era Tokugawa è stato il più controverso per il Giappone. Lo Shógun tagliò la testa a tutti i suoi nemici, torturò i cristiani e chiuse i confini lasciando il paese in totale isolamento. Cosa succedeva in quegli anni? Come viveva la popolazione? Ecco dei pettegolezzi di corte direttamente dal 1603.
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Oggi dovrebbero fiorire i Sakura a Tokyo. La settimana rosa sta per cominciare in Giappone. Ahimè però il Corona Virus ha modificato usanze e rituali di tutto il mondo. Giapponizzati per celebrare l'Hanami ha organizzato una live su Youtube con tanti amici e spero anche delle prelibatezze da mangiare. :-)
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GiapponeTVB sta partecipando a "Cronache differite dal Giappone" una serie di video interviste collettive a personaggi della cultura, giornalisti e a chi di Giappone ne sa. A organizzare questi incontri è L'Altro Giappone, una giovane associazione che si approccia alle "cose" del Sol levante in maniera originale e fuori dagli schemi e dagli stereotipi.
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Sì, ho vinto un viaggio in Giappone. A volte i concorsi funzionano. È bastato spedire una foto e aspettare. Ma non ho vinto un biglietto A/R e un calcio nel sedere, ma un vero tour con tanto di guida privata, hotel di lusso, Japan Rail Pass, gite incluse e borsello portadocumenti dell’Agenzia. Mi raccomando tenete allacciate le cinture perché ci saranno forti turbolenze.
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Cosa ti piace del Giappone? È una domanda banale. C’è chi risponde il cibo, chi i manga, chi la cultura Zen. A me piace l’eterno movimento della gente. Passo ore ad ammirare le persone camminare e dalle loro scarpe vedo uscire storie romantiche e avventurose, cucite da bizzarri calzolai che custodiscono i segreti di Amateratsu, la divinità da cui discendono tutte le cose, compresi gli allegri pupazzi che animano questo paese.
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L’anno scorso il Signor Hashimoto era in Italia per una breve vacanza. Voleva visitare Como e l’Abruzzo. Il Signor Hashimoto è di Tōkamachi, famosa per la bachicoltura e gemellata con Como. Accompagnato dalla mia amica Mia san si è innamorato di “quel ramo del lago” e dalla “Bella addormentata” Maiella.
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Basta fare il turista. È tempo di vita sociale e di incontrare amici di vecchia data. Oggi mi hanno invitato in un ristorante di sushi molto famoso qui a Tokyo. Si chiama Midori Sushi. A Shibuya potete trovarlo al quarto piano del Centro Commerciale Shibuya Mark City, non effettua consegne a domicilio e c’è sempre una coda interminabile.
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È tutto pronto. Ho comprato una trolley abbastanza grande da contenere almeno tre desideri, una k-way per le piogge improvvise e scarpe colorate per non passare inosservato. Secondo il Japan Times, con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici, il governo giapponese sta cercando una soluzione per riaprire il paese ai turisti la prossima Primavera
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La vita al Keio Plaza qui a Nishi-Shinjuku non è poi così male. Posso scegliere fra una colazione internazionale proteica ed energizzante o una sofisticata e minimalista giapponese. Se chiamo la signorina della reception risponde con mille moine, ho una vista meravigliosa, il minifrigo in camera e le lenzuola sanno di pulito.
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Antonio Moscatello è un giornalista dell'agenzia di stampa Askanews, profondo conoscitore del mondo asiatico, si è laureato all'Orientale di Napoli per poi trasferirsi a Sapporo. Ha vinto il premio Umberto Agnelli per il giornalismo ed è pure stato inviato nei conflitti in Medio Oriente. Ma, oltre alla passione per il Giappone, quello che mi lega ad Antonio è un piccolo comune della provincia di Foggia.
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Ve l’ho già detto che sono in un Hotel bellissimo a Nishi-Shinjuku che si chiama Keio Plaza e che mi sento un principe coccolato da gentilissime giapponesi? Ogni volta che alzo la cornetta del telefono in camera arriva subito qualcuno per esaudire un mio desiderio, ma siccome non riesco mai a capire cosa dicono ringrazio e chiudo la porta.
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Nel 1545 Francesco Saverio, missionario e gesuita spagnolo partì alla volta della Malaysia, lì conobbe alcuni giapponesi, che dovevano essere degli strampalati burloni, perché lo convinsero a proseguire il suo viaggio in Sol levante sicuri che lì avrebbe trovato seguaci per quello strano Dio che moltiplicava pani e pesci.
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Nel 1964 il Giappone era in fermento perché stava per inaugurare le sue prime Olimpiadi. Il mondo della moda italiana invece tentava un timido approccio per le vie di Tokyo. Gucci aprì proprio quell'anno un boutique nel quartiere Ginza. Molti, ma molti anni dopo, l'economista, scrittore e "futurista" Kimindo Kusaka disse che il Giappone sarebbe diventato nel 21° secolo il primo stato boutique
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Il 12 Dicembre 2020 ha aperto a Milano, ahimè un po' in sordina per via della pandemia, il primo Flagship Store italiano di Onitsuka Tiger. Un grande spazio con un bell'affaccio su strada, ma che ingloba e prosegue oltre al cortile interno, a sviluppare una una sorta di percorso nella creatività del marchio giapponese.
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Dalla strada non si fanno troppo notare. Sono bar spesso piccolissimi, intimi e accoglienti. Hanno arredi curati, luci giuste e invitano al relax. Al banco o ai tavolini si possono sorseggiare ottimi drink, ma chi viene qui lo fa principalmente per ascoltare buona musica. Sono un vero paradiso per gli appassionati.
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Nel 2017 ero a Tokyo e, insieme a Mia san, decidemmo di partire per Sukagawa, nella prefettura di Fukushima. Non era la tappa di uno di quei macabri tour di visita ai luoghi del disastro del 2011: la mia amica mi aveva convinto ad andare proprio lì perché voleva fare qualcosa per le persone che ancora ci vivevano e che lei conosceva.
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Il Maneki Neko è un gatto in ceramica che spesso si vede nei ristoranti giapponesi o cinesi. Ha un collarino rosso intorno al collo, un campanellino ed è appoggiato su una moneta. È simbolo di fortuna e ricchezza. Come ha fatto un tenero gattino kawaii a diventare l’emblema dell’avidità del capitalismo orientale?
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È vero. A Tokyo io e la mia amica Piera dormivamo con la finestra spalancata e la porta aperta, come si usava una volta anche da noi al Sud, almeno così mi raccontava mia nonna. In Giappone se dimentichi qualcosa sul treno stai pur certo che tutta la città si mobiliterà per farti ritrovare il tuo oggetto smarrito
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Adidas e la Japan Football Association per celebrare il centenario della Federazione giapponese di calcio hanno creato una maglia limited edition da urlo! "Japan 100th Anniversary Kit" si ispira alla divisa indossata dal Giappone nella sua prima partita nel lontano 1930 e a quelle delle Olimpiadi di Berlino 1936.
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Diciamocelo fra noi, il Giappone non sta facendo una bella figura con il resto del mondo. Ha creduto di resistere alla Pandemia solo con l'uso delle mascherine e invitando i cittadini a un comportamento civile nel rispetto delle regole anti-Covid. Non ha imposto, non potendo per legge, divieti, lockdown hard e altre restrizioni.
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Il 3 Giugno è atterrato su Netflix “Pretty Guardian Sailor Moon Eternal”, il tanto atteso film sulla guerriera che veste alla marinara, ridisegnata e fedele al manga di Naoko Takeuchi. Un condensato di battaglie, buoni sentimenti, inclusione e coreografie magiche che ha trasformato l’eroina giapponese con i codini in un’icona planetaria senza tempo.
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Domani sera, 13 Giugno, alle ore 20:45 sulla pagina Facebook di Paolo Linetti, scrittore e responsabile attività museali al Diocesano di Brescia e curatore del Museo d’arte Orientale Fondazione Mazzocchi, dovrò parlare di come Sailor Moon è sopravvissuta negli anni alle censure, diventando icona planetaria simbolo della diversità e paladina delle identità non binarie.
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Se avete a che fare con una trilogia horror eccovi delle super regole per le trilogie. Primo: avete un killer super sovrumano, non servirà pugnalarlo e neanche sparargli, praticamente nel terzo capitolo dovrete congelargli la testa, decapitarlo o farlo saltare in aria. Secondo: chiunque, anche il personaggio principale, può morire. Terzo: il passato tornerà a mordervi le chiappe.
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Dopo lo stop di un giorno dovuto a uno sfortunato Overbooking (QUI se volete ripassare) finalmente siamo riusciti a mettere piede sull'aereo. Tra 11 ore e 30 minuti, secondo l'annuncio del comandante, visto che abbiamo il vento a favore, sarò in Giappone e potrò sfondarmi di cibo ai Konbini, farmi legare come una Polena su un treno della Yamanote Line oppure vivere dentro un distributore di bibite per rubare le monetine agli assetati.
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Appena arrivati a Sukagawa io Marco e Mia san siamo stati accolti da un cesto di fragole. Sì, un bellissimo cesto di fragole, perfette e quasi tutte delle stessa misura. Perché Sukagawa non è solo famosa per Ultraman e per il museo di Matsuo Bashō, uno dei più grandi poeti giapponesi, ma anche per la tenacia con cui ha dovuto combattere dopo l’11 Marzo 2011.
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Nel 1964 Yoshinori Sakai accendeva la fiamma delle Olimpiadi di Tokyo. Le Olimpiadi della rinascita e del miracolo economico. La fine della Seconda Guerra Mondiale aveva spazzato via futuro e certezze, ma il Giappone aveva dimostrato una forza inesauribile o come piace scrivere adesso: una profonda resilienza.
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Bisogna ripartire ahimè, giusto il tempo di lasciare un pezzettino di cuore a Sukagawa e bere un caffè in lattina di fianco a una Vending Machine per strada. Mi ero così abituato a questo clima da backstage di film di mostri, ma purtroppo le cose belle finiscono. In Giappone però c’è sempre una sorpresa dietro l’angolo.
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Uno dei luoghi più spirituali della città di Aizuwakamatsu è Limoriyama.: una collina dove i Byakkotai, l’esercito minorenne del padrone di Aizu, si suicidò in massa facendo seppuku. I ragazzini videro il castello bruciare e per l’imbarazzo e la vergogna di aver perso la guerra contro l’esercito imperiale s’infilarono un coltello nella pancia.
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Io sono affezionato a Pippo, il mio primo orsetto di peluche. È stato per anni l'eroe di casa. Mi proteggeva dall'uomo nero sotto il letto, dai mostri che vivevano nell'armadio e persino dai bulletti della scuola. Assomigliava vagamente a Pakkun, la mascotte di Paul e Nina, l'omonimo cartone animato che raccontava di due ragazzini che viaggiavano in un mondo parallelo.
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Finalmente ci siamo svegliati a Tokyo. Per anni ho promesso a Marco di portarlo nei deliri dello shopping giapponese, ma da quando siamo atterrati stiamo solo visitando vecchie città postali abitate da anziani, che per carità sono interessantissime, ma non ti danno quell'eccitazione elettrica al perineo che solo Tokyo è capace di donarti, perché solo lei sa fare quella cosa con la lingua…ok scusate sto esagerando, mi sono lasciato un po' andare.
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Botteghe di Tokyo di Mateusz Urbanowicz è un viaggio in una Tokyo antica e "acquarellata". Disegni precisi e nostalgici ti accompagnano in luoghi che, se guardi bene fra le mille foto del tuo ultimo viaggio in Giappone, potrebbero essere nei tuoi scatti. Mateusz ha guardato la capitale nipponica da un’altra prospettiva, si è fermato e la sua matita ha fatto tutto il resto. Sei mai entrato in un libro?
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C’è fermento nel partito di governo giapponese e a Palazzo Reale. Sarà una donna o un uomo a ereditare la carica di Imperatore? Il 61enne Naruhito, ancora fresco di incoronazione, sta facendo le corna sotto la scrivania. Sono 17 i membri della famiglia reale, ma solo 3 hanno diritto al trono del Crisantemo. Chi sono i finalisti?
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Finalmente dopo giorni e giorni a spendere soldi da Uniqlo ho convinto Marco a uscire dalla schiavitù dello shopping. Prima passava le sue serate al Konbini e a provarsi allo specchio le 2000 T-shirt che hanno invaso casa nostra. Gli ho proposto una birretta nella Tokyo by Night che è vivace e piena di personaggi curiosi.
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È così difficile scrivere in tempi di guerra. Figuriamoci poi in tempi di guerra e internet, dove la corsa all’ultima notizia e alla foto più atroce sembrano siano diventati più importanti di una visione lucida e ponderata. Un mio amico che abita in Russia è stato oscurato sui social. L’ultima volta mi ha scritto: “Sto bene, ma il monitor ormai è così”.
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Ho sempre sognato di incontrare i Tanuki, i simpatici procioni giapponesi, o tassi o cani procioni o cosa diavolo sono, innanzitutto perché sono degli abili trasformisti e questo mi può essere utile nel caso io voglia intraprendere la carriera di mago e poi per capire come facciano a portarsi dietro quei due testicoli enormi.
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Il Giappone è un paese libero? Me lo chiedo ogni volta che inseguo il mio amico Marco, che non fa altro che passare le sue serate a trangugiare al conbini bevande di dubbia provenienza e piene di zuccheri sintetici. Qui a Tokyo puoi essere quello che vuoi, vestirti come ti pare e piace e dare sfogo a qualsiasi perversione.
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Nel 1960 Inejiro Asanuma, capo del partito socialista giapponese, fu assassinato da un giovane studente di estrema destra. Grande sostenitore del comunismo cinese, Asanuma criticava aspramente le relazione fra Stati Uniti e Giappone. Fece scalpore la volta in cui ritornò da Pechino praticamente travestito da Mao Tse-tung e tutti gli gridarono: “cosplayer di merda”.
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A Nagatoro, piccolo paesino di 8000 anime, sperduto in una valle nella prefettura di Saitama, c’è un Onsen che ricorda l’Overllok Hotel di Shining. Sono finito lì perché degli amici giapponesi mi avevano costretto. Secondo loro dovevo provare l’ebrezza delle calde acque termali e purificare la mia anima in una tinozza di legno.
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Ho comprato uno smartphone a mia mamma prima di partire per il Giappone, così possiamo video-chiamarci su Messenger e mandarci i messaggi su Whatsapp. È l’unico modo per non farle venire l’ansia visto che pensa mi sia arruolato nell’esercito nipponico per combattere contro Godzilla. Ahimè ho creato un mostro.
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Parto da lontanissimo, perché è lì che vorrei ritornare. Ricordo che era una domenica sera del 1999. Era l’anno in cui prestavo servizio civile in un paesino fuori Reggio Emilia e tornavo a casa solo nei weekend. Quella domenica ero da mia zia. Aveva cucinato le polpette, quelle buone che solo lei sa fare, perché le impana due volte e ci mette un po’ di peperoncino.
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Lo devo confessare: non credo di aver visto più di due puntate di Capitan Harlock. Quando ero piccolo preferivo i Robot che combattevano dinosauri meccanici e mostri venuti dallo spazio, mi divertivano le streghe che lanciavano strampalate magie e personaggi sportivi che superavano le leggi della fisica. Ma quel pirata spaziale non mi convinceva.
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GiapponeTVB si traferisce a Udine per una settimana. Quest’anno il Far East Festival compie 25 anni e mi tocca portargli un bel regalo. Meglio un kimono o un pigiama estivo? Oppure una bella bottiglia di vino costosa? Detto questo spero di incontrarvi al cinema o in giro per la città. Quest’anno gli eventi sono tantissimi.
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