Con una grande festa lo scorso 1 febbraio ha riaperto a Milano, dopo molti anni di abbandono, la Casa degli Artisti.
Nel pomeriggio laboratori d’arte per bambini e performance di musica e danza.
La sera piccole e preziose esibizioni di cantanti e musicisti noti e della scena indie (fra gli altri Arisa, La Scapigliatura, Giuliano Sangiorgi, Francesco Tricarico, Motta, Vinicio Capossela).
A chiudere dj set.
Lo storico edificio di corso Garibali 89/A – costruito nel 1909 dai fratelli Bogani per ospitare atelier per scultori, pittori e fotografi e diventato proprietà del Comune negli Anni Trenta – è stato per la città un laboratorio di produzione artistica molto significativo. Qui trovavano spazi di lavoro e confronto giovani emergenti e correnti alternative agli orientamenti promossi dall’Accademia di Brera.
Ma nella sua storia c’è anche un po’ di Giappone: gli anni più fertili sono stati infatti quelli in cui a condurre la Casa erano la critica e storica dell’arte Jole De Sanna e gli scultori Luciano Fabro e Hidetoshi Nagasawa, arrivato a Milano dopo aver attraversato il continente asiatico e risalito la penisola italiana in bicicletta in un viaggio durato oltre un anno e mezzo.
E forse qualche traccia di Giappone è rimasta nel DNA della nuova Casa degli Artisti: fra i fondatori c’è Christian Gangitano, curatore e critico d’arte esperto in pop art giapponese; e gli artisti che si sono alternati sul palco sono stati presentati da Taketo Gohara, produttore e sound designer dal sorpendente carnet di collaborazioni prestigiose, che ha origini nipponiche ma anche solide radici milanesi.
Su casadegliartisti.org tutte le info su programmi e attività della casa, qui su Gtvb presto indagini più approfondite sui legami che uniscono l’arte fra Milano e il Giappone.
Gtvb
Foto Cover Casa degli Artisti ©
Foto Casa degli Artisti Milanoevents.it ©