Lady Snowblood è un film giapponese del 1973, diretto da Toshiya Fujita e interpretato dalla bellissima Meiko Kaji.
Racconta di una ragazza concepita e cresciuta al solo scopo di vendicare la morte del padre e del fratello.
Una protagonista femminile anomala per la tradizione cinematografica del Sol levante che raccontava le donne del passato come mogli, madri o prostitute in una società profondamente machista. E che spesso non facevano una bella fine.
Ma in realtà, nelle varie Ere giapponesi qualche donna stufa di doversi sempre difendere da molesti ubriaconi o di dover abbassare il capo al passaggio del più sfigato dei samurai, decise che era tempo di dimostrare al genere maschile che anche loro erano brave ad affettare i nemici e far volare in aria teste e interiora.
Le donne samurai, conosciute in patria con il nome di onna-musha (女武者) o onna-bugeisha (女武芸者), sono una realtà di cui si sa poco, perché una cultura misogina ne ha fatto sparire le tracce.
E il primo nemico che dovevano combattere era (e credo sia ancora) il sistema fallocratico.
Non lo sapevo, ma nella famiglia patriarcale giapponese (ie家) il ruolo della donna è definito dalla regola delle tre sottomissioni: le giovani sono sottomesse ai padri, le mogli ai loro mariti e le anziane ai loro figli.
Mai una gioia!
Per ribadire il concetto, alla fine del 1600 il filosofo Ekken Kaibara nella sua opera La morale femminile (Onna Daigaku) scriveva a proposito della donna: "tale è la stupidità della sua natura da diffidare di se stessa e obbedire al marito".
Così si capisce perché alcune hanno sentito il bisogno di sguainare la katana e far fuori qualche maschietto.
Le vite di queste guerriere sono raccontate nel libro "Storie di Donne Samurai", scritto da Sébastien Perez e illustrato da Benjamin Lacombe.
Pubblicato in Italia da Ippocampo Edizioni, è diventato anche una suggestiva mostra allestita negli spazi di Tenoha Milano.
Un omaggio giocoso che offre una riflessione profonda su queste eroine leggendarie, sanguinose e sensuali antesignane del movimento femminista.
Buona lettura e buona visione. :-)
Gtvb