Nel 2000 Ryuichi Sakamoto scrisse la colonna sonora per il videogioco L.O.L. (Lack of Love).
L’album è molto particolare, alieno e famigliare, con strani suoni che ricordano balene che giocano con la Playstyation. C’è tutto il suo mondo, il piano, l’estetica musicale. Un disco che ti porta altrove, oltre i livelli che devi superare attaccato al joypad.
L.O.L. racconta di una creatura che deve superare ambienti ostili per sopravvivere.
E Sakamoto ha reso la vita di quella povera bestiolina un po’ meno difficile.
Ci ha lasciato da più di un mese e il mondo lo ha ricordato consacrandolo come icona della musica contemporanea.
Inconfondibile con i suoi capelli argento, sperimentava con dance e bossa nova, diluiva oriente e occidente.
E voleva che il mondo fosse un posto migliore.
Dream, la sesta traccia di L.O.L. rimane per me una delle sue opere più riuscite. Eterna, come un inno.
C’è una storia molto divertente su Ryuichi Sakamoto.
A New York andava spesso a mangiare al ristorante Kajitsu, specializzato in cucina “Shojin ryori” ovvero la cucina buddista che bandisce dal menù carne, pesce e derivazioni animali privilegiando verdure di stagione.
Dovrei dirlo a mia madre che a Luglio mi propone piatti estivi come la carbonara e il brasato. :-P
Sakamoto da cliente affezionato amava provare tutti i piatti dello chef, ma c’era una cosa che lo mandava ai matti: la musica. Sì, quel sottofondo fastidioso gli faceva andare di traverso daikon e miso soup.
Così il maestro una sera tornò a casa è scrisse una mail formale al ristorante sottolineando che i piatti erano eccezionali, ma che mal sopportava quelle canzoni di sottofondo.
"I love your food, I respect you and I love this restaurant, but I hate the music, who chose this? Whose decision of mixing this terrible round-up? Let me do it. Because your food is as good as the beauty of Katsura Rikyu." (Famosa villa di Kyoto con un giardino giapponese pazzesco, forse fra I più belli del Sol levante ) but the music in your restaurant is like Trump Tower."
Immaginate lo stupore del titolare.
Fossi stato io al suo posto avrei segnalato la mail come spam, ma davanti alle parole di un Dio della musica voi come avreste reagito?
Non si sa bene come sia andata. C'è chi dice che il Maestro Sakamoto abbia proposto spontaneamente una selezione di brani. Altri invece dicono che lo chef Odo abbia risposto alla mail scrivendo: “Allora fammela tu una bella playlist”.
Sta di fatto che su Spotify potete ascoltare The Kajitsu Playlist e godervela magari davanti a un bel piatto di broccoli, l'unica cosa che mi viene da consigliarvi, visto che non conosco nessuna ricetta vegana buddista.
Così finisce la storia. E, possiamo dirlo, Sakamoto è riuscito negli anni a rendere questo mondo un posto migliore.
Gtvb
Cover/Foto: © Jiro Konami