"Enola gay,
saresti dovuta stare a casa ieri"

Così cantava Andy McCluskey con la sua Orchestral Manoeuvres in the Dark.
Insieme a Paul Humphreys avevano messo in piedi un gruppo pazzesco, con la fissa per i Kraftwerk e gli aerei della seconda guerra mondiale.

Enola Gay,
Non sarebbe mai dovuta finire in questo modo Sono le 8:15"

Gli abitanti di Hiroshima furono sorpresi durante la colazione. Almeno io è a quell’ora che mangio il latte con i biscotti.

Enola è un nome femminile che usavano i nativi americani. Ma con qualche eccezione: ill famoso capo Cherokee Black Fox, nato nella metà del 1700 era anche conosciuto come Enola. 
È palindromo, se si legge al contrario diventa Alone “solo”.
Era un nome che andava di moda a fine 800, grazie anche al successo del romanzo di Mary Young Ridenbaugh "Enola; Or, Her Fatal Mistake". 
Che sia stato inventato o preso in prestito da qualche tribù, poco importa, perché Enola gay è esistita veramente. Per la precisione  Enola Gay Haggard.
Nata in Iowa nel 1890 a soli 22 anni sposò Paul Tibbets, 3 anni dopo nacque Paul Jr, bellissimo bambino che avrebbe segnato pagine di storia.
Non sapeva però che quello scemo di suo figlio l’avrebbe messa a disagio per tutta la vita.
Paul Jr era il pilota del Boeing B29 Superfortress che sganciò la bomba atomica su Hiroshima.
Siccome doveva essere molto creativo decise di chiamare l’aereo come sua madre, facendo diventare il suo nome sinonimo di distruzione e guerra.

Così ci sono due Enola Gay: una è sepolta al Westwood Gardens di Griffin in Georgia e l’altra è in bella mostra all’ Udvar Hazy Center in Virginia insieme allo Space Shuttle Discovery e al Concorde Fox Alpha di Air France.

"Enola gay,
la mamma è orgogliosa del suo ragazzino oggi"

Chissà se è davvero così.

QUI e QUA altre storie da non dimenticare)

4 mesi dopo. Hiroshima 1945 - Alfred Eisenstaedt



Tre Fratelli, Nagasaki Settembre, 1945 - Joe O’Donnell

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