In Giappone il cd va ancora di moda.
La mentalità del fruitore del disco ottico, ormai diventato obsoleto qui in occidente, è legata all’ossessione del possesso.
Le case discografiche nipponiche organizzano meeting con i cantanti per permettere ai fan di incontrare e acquistare merchandising ufficiale.
Foto, i già citati cd, cartoline e spille sono a disposizione del cliente in fissa, purché abbia impressa l’immagine del suo idolo.
Al giapponese piace sostenere, tenere e collezionare.
Il cd viene spesso editato con foto bellissime, rieditato per qualche strano anniversario e remixato in edizione limitata. Il tutto per dare alla fanbase oggetti esclusivi in cambio di una stretta di mano e di una polaroid autografata a pagamento.
Sicuramente questo fenomeno scemerà anche in Giappone, quando troveranno un’altra maniera per spillare soldi a questi malinconici ammiratori.
Oggi voglio andare alla Tower Records, uno dei negozi di dischi più grande di Tokyo.
Ho solo un obiettivo: controllare se vendono musica italiana.
“Piera vuoi venire con me in un bel negozio di musica?”
“No! Voglio comprare delle scarpe”
“Ti prego…”
“Oggi le nostre strade si separano. Vacci da solo!”
Ingrata maledetta. Mi detesta ancora perché le ho requisito il bancomat durante il weekend a Osaka.
Girare da soli per Tokyo può essere meditativo o estremamente grottesco.
Meditativo perché basta sedersi su una panchina per non rischiare di perdersi.
Grottesco invece perché possono capitarti un sacco di cose che ahimè non potrai raccontare.
Nessuno crederebbe alla storia del gatto che ha aggredito il bambino sotto casa mia perché continuava a rompergli i coglioni con un bastoncino di legno.
Giuro!
Il povero felino era accovacciato sopra un muretto, si godeva i raggi del primo pomeriggio nonostante il nanetto continuasse a stuzzicarlo.
Li ho guardati per qualche minuto e alla fine eccola arrivare la zampata con tanto di graffio. Non contento il gatto si è tuffato sulla faccia del giapponesino, facendolo cadere per terra.
Meglio sparire sennò rischio di essere chiamato dal giudice come “informato sui fatti” e di finire in galera come complice di un mammifero violento.
Io abito a Tomigaya, ci vogliono venti minuti per arrivare a Shibuya, ma oggi voglio perdermi, scovare nuove stradine sperando di non essere investito da qualche ciclista.
Sì, perché a Tokyo rischi sempre.
Nessuno crederebbe alla storia della signora in bici che è andata a sbattere contro un ragazzo che usciva dal konbini.
Che scena pulp.
La ruota è finita in mezzo alle gambe del povero pedone e la donna è volata emettendo un urlo simile alla sirena dell’ambulanza.
Sono caduti tutti e due terra. Nessuno dei passanti ha mosso un dito per aiutarli e dopo dieci secondi si sono rialzati, scusandosi reciprocamente.
Poi insanguinati hanno ripreso la loro strada.
Perché non sono rimasto a casa?
Ho già visto un’aggressione e un incidente, ci manca una catastrofe naturale per chiudere il cerchio.
Nessuno crederebbe alla storia del corvo con la dissenteria che ha cagato sulla mia giacca di pelle pensando fosse un water.
Ora che faccio?
Proviamo a entrare in un bar.
Nessuno crederebbe alla storia del giapponese che è fuggito dal bagno con la scorta dei rotoli di carta igienica lasciandomi come uno stronzo sulla porta.
E io che volevo solo vedere un negozio di dischi.
Dai mancano solo cinque minuti a piedi, cosa vuoi che accada?
Vedo già l’insegna in lontananza, non badare al tipo con i pattini che è andato a sbattere contro un palo per evitare una ragazza con un barboncino, fregatene di quella minorata che è salita sulle scale mobili con le scarpe slacciate e stava per perdere un piede…sei entrato, ormai nessuno potrà ucciderti. Nasconditi dietro al libro di lingua italiana dove ti insegnano le 40 frasi da utilizzare di più durante la giornata.
Oh mio dio quali sono?
1) Chi dorme non pecca ma non piglia pesci.
2) Ti piace la banana? Sì, molto.
3) Ti piace Brad Pitt? Sì, ma è sposato. (E allora cosa t’importa!?)
C’è anche Linus di Radio Deejay.
Ma io avevo un obiettivo, non posso farmi distrarre da queste cose.
“Scusi commesso sto cercando il reparto musica internazionale”
“????
“Sto parlando in inglese”
“Library”
“Ho capito che sono in libreria, ma dove trovo i cd di musica italiana?”
“????”
Vabbè faccio da me.
Non è poi così difficile, la musica italiana sta in mezzo fra quella greca e quella libanese.
La Pausini e Jovanotti regnano anche qui. Ma ci sono anche Ornell Vanoni, Milva, Fossati, Baglioni, Carmen Consoli, Cristina Donà e persino Cristicchi.
Direi una scelta trasversale per ogni gusto musicale.
Il dubbio mi sorge sulla lista degli altri cantanti.
Joe Barbieri, voi lo conoscete?
Marco Baroni? Sarà sicuramente un parente alla lontana del compianto Alex.
Mi intrigano Gina G con la sua "Ti amo"
e Mariangela sconosciuta pop star che chissà che fine ha fatto.
Forse i manager di questi interpreti puntano di più al mercato orientale, ma Lucilla Galeazzi e Veronica Piris sanno che i loro dischi sono venduti anche qui?
Una delle cantanti italiane più conosciute in Giappone è Gigliola Cinquetti che ha un'edizione tradotta di "Non ho l'età" e un greatest hits.
Importiamo solo cose belle!
Gtvb