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54 ANNI PER ARRIVARE ALLA META (La storia del maratoneta Shizo Kanakuri)

Shizo Kanakuri è una di quelle persone che sarebbe bello poter conoscere nella vita. Ma ahimè sono passati 100 anni da quando fu visto correre per le strade di Stoccolma. Quindi la vedo un po' difficile.
Sarebbe comunque bello poter incontrare uno che come lui che rappresenta l'animo gentile giapponese che oscilla tra l'educazione e la vergogna.
Shizo si qualificò per le Olimpiadi in Svezia del 1912 stabilendo un record mondiale: 40 Km in poco più di due ore e mezza.
Un portento da portare subito a Stoccolma. Finalmente non saranno solo gli africani ad aggiudicarsi le medaglie d'oro in questa disciplina, devono aver pensato così all'Ufficio ingaggi talenti olimpici di Tokyo. :-P
In effetti è entrato nel Guiness dei Primati. La sua performance olimpica è durata 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 32 minuti e 20,3 secondi, centesimo in più centesimo in meno.
Ecco la storia della più lunga maratona delle Olimpiadi e tutto per colpa di una regola stupida e di un succo al lampone.

Shizo_Kanakuri_Stoccolma
Scelto per far parte del Team Japan, Shizo partì alla volta di Stoccolma in treno. Per attraversare la Russia salì sulla Transiberiana, uno sbattimento assurdo, ma ci teneva un sacco a partecipare ai Giochi Olimpici. E poi non erano molti in squadra, c'erano solo lui e il suo collega mezzo malaticcio che in viaggio si prese pure una brutta tosse.
Tutto il Giappone aspettava il suo ritorno, sperando di vederlo con una medaglia d'oro al collo.
All'epoca il regolamento non permetteva ristori lungo il percorso della maratona e spesso gli atleti cadevano a terra straziati dalla fatica, dal caldo e dalla disidratazione.
Alla partenza c'erano 32°.
Shizo teneva botta, non si era arreso nemmeno davanti alla morte del maratoneta portoghese, schiattato perché si era coperto il corpo di cera, credendo fosse un ottimo rimedio contro le ustioni.
Vuoi la stanchezza dei 18 giorni di viaggio, vuoi che per strada non c'era nemmeno un Gatorade all'Anguria, a metà gara la sua tenacia iniziò a vacillare.
Quando sono stanco o sotto sforzo io inizio a vedere le stelline, che sono anche carine, ma è un attimo che finisco a terra in trenta secondi. Ma Shizo non ne aveva per nessuno, strisciava i piedi e non si staccava dal sudafricano McArthur, perché era lui l'ultimo ostacolo da superare per arrivare alla vittoria.

Shizo_Kanakuri_
Nei pressi di Sollentuna, cittadella nella contea di Stoccolma, che se lo scrivi su Google ti viene una tristezza a vedere le immagini , un signore dal suo giardino lo fermò per offrirgli un bel bicchiere di succo al lampone.
Fra tutti i frutti di bosco il lampone è quello che ha più valori nutrizionali. Ha un sacco di vitamine, fibre e sali minerali, in più è un antinfiammatorio e un antitumorale naturale.
Volete di più?
Il Lampone è un alleato delle donne essendo un frutto drenante che accelera il dimagrimento, ma questa cosa mi sembra un po' sessista e quindi segnalerò il sito dove ho letto la notizia. :-P
Il gentil signore con il succhino in mano fece sedere Shizo sul divano che in men che non si dica si addormentò.
Ora: o l'uomo Lampone era la strega di Biancaneve mandata dai sudafricani per fermare il samurai della corsa oppure il nostro amato maratoneta nipponico aveva peccato di ingenuità.
Maledetto lampone, maledetti antiossidanti che l'avevano portato nel regno di Orfeo.
Quando si risvegliò la corsa era finita da ore e lui si vergognò talmente tanto, ma talmente tanto che non avvertì nessuno e scomparve dal radar olimpico.
All'arrivo intanto i giudici avevano iniziato a preoccuparsi. Va bene che c'era scappato il morto, ma nessuno aveva trovato altri cadaveri lungo la strada.
Partì la caccia al giapponese. Cercarono ovunque, vicino ai fiumi, sotto le panchine, nei locali di piacere. Nulla.
Shizo era evaporato.
Passarono più di 50 anni e la Svezia non si era ancora data pace. Così un giornalista, fissato con questa storia, partì alla volta del Giappone e vai a sapere come fece nel 1962 a scovarlo nella città di Tamana, nella prefettura di Kumamoto, in una scuola mentre insegnava geografia.

Shizo_Kanakuri_maratona
Non so come si dice "Dove ca**o eri finito?" in svedese, ma sicuramente sarà stata quella l'esclamazione.
Eppure Shizo non si era mai nascosto, tornato in patria aveva continuato a correre e partecipò anche alle Olimpiadi di Anversa1920 e di Parigi1924, ma nessuno si ricordava della sua disavventura a Stoccolma.
Alla fine tutti gli svedesi s'innamorarono di lui e lo invitarono nel 1967, in occasione del 55° anniversario dei Giochi Olimpici a terminare la sua corsa.
Shizo aveva 76 anni, ma era ancora in forma e questa volta riuscì a tagliare il traguardo.
Come vi ho scritto all'inizio ci mise 54 anni, 8 mesi, 5 ore, 32 minuti, 20 secondi e tre centesimi.

"È stata una lunga corsa, ma nel frattempo ho avuto una moglie, sei figli e 10 nipoti e questo richiede tempo, lo sai".

Gtvb

Cover: ©Tamata City Hall
Immagini: ©Gettyimage