IL GUSTO DI NAGATORO

Oggi la nostra amica giapponese ci ha portato in gita.
Preparate la colazione al sacco, sarà una lunga giornata. Mettete nello zaino granite, colazioni internazionali, storie a lieto fine e un pizzico di nonsense.
Buona lettura!

Ci siamo alzati prestissimo, praticamente all’alba.
Mia san ci aspetta per colazione. Oggi vuole portarci a casa del cugino che abita in un paesello piccolissimo.

Drin drin

“Buongiorno Mia, sei già sveglia?”
“No. Sono ancora a letto”
“Noi stiamo partendo. Dove hai detto che abiti?”
“Minowa”
“Tranquilla la cerchiamo sulle mappe”
“Cosa volete per colazione? Caffè? Latte? Zuppa di Miso? Zuppa di Verdure? Salmone arrosto?”
“Va bene anche una Parmigiana”

La colazione giapponese non è un granchè. La Scimmietta dei Cocopops ahimè devono averla rinchiusa da qualche parte.
Qui si mangiano praticamente gli avanzi della sera prima.
Almeno così ha detto la nostra amica, però meglio non indagare a fondo perché non vorrei scoprire altre verità di così prima mattina.
Io sono dell’idea che la giornata va affrontata con dolcezza ed energia e non con l’alito che sa di porto di mare. :-P

“Mia san dove ci troviamo?”

Click.

È caduta la comunicazione. Anzi no!!!! Abbiamo finito il credito del cellulare.
E adesso?

“Piera dici che riusciremo a trovarla?”
“Ho letto sulla guida che la sua zona è famosa per la Soap Land, nel caso potrei venderti a qualche pappone”
“Per fare cosa?”
“Lavare anziani con il corpo”

Minowa è una zona popolare di Tokyo. Sembra sganciata dal tempo, qui si possono vedere dei veri giapponesi sciatti che girano e non quelle fighette di Ginza con i cappotti di Prada e le Gucci ai piedi.

Minowa Tokyo
Finalmente qualcuno di genuino. :-)

“Senti Gabry io ho fame”
“Devi attendere fottuta gaijin, dobbiamo mangiare a casa di Mia san, quella ha cucinato per noi”
“Ho un calo di zuccheri”
“Bevi della soda caustica”

Drin drin

“Io dietro di voi. Scusate ero andata a comprare carne”

Meno male. Ora possiamo goderci questa vera colazione giapponese salata.

“Io fuma in cucina, poi noi partire”
“Ma non vuoi stare con noi in salotto?”
“No, sto qui per terra così schiaccio pancia e poi vado in bagno”
“Ok, non voglio altre spiegazioni”

La colazione è molto ricca. C’è il caffè, il latte, la zuppa di verdura, del riso scotto e dei panini con la marmellata.

“Vuoi mangiare il Natto?”

Il Natto è soia fermentata che si presenta sotto forma di bava di Alien. Dopo averlo assaggiato sono morto come Ripley in Alien 3.

“Noi partiamo alle 10 da Ikebukuro”
“E scusa perché ci hai fatto venire dall’altra parte della città”
“Per provare Natto!”

Forse meglio non commentare.
La nostra destinazione è Nagatoro, ridente paesello di 8000 anime in mezzo alle montagne di Saitama.
È una città “naturale” famosa per le sue escursioni, le sue gite in barca, gli sport acquatici, ma soprattutto per il cugino di Mia san: il Signor Asami.

Asami Reizo Nagatoro
Asami Reizo produce ghiaccio con un metodo originale. Ha costruito delle enormi vasche nei boschi della prefettura che ogni anno riempie con acqua aspettando poi l’inverno congeli tutto.
Con una tecnica di taglio porta nel suo locale blocchi ghiaccio e in men che non si dica la grattachecca è servita.

Nagatoro Shaved Ice
Io e Piera siamo stati accolti come delle star, perché qui gli stranieri arrivano molto raramente.
C’è un bordello che manco ai concerti di Vasco Rossi.
Per una granita al gusto “ciliegi in fiore” bisogna attendere anche due ore.
I clienti ci guardano, un po’ perché sembriamo dei senzatetto, sempre con questi zainetti, borsine e borsette, un po’ perché gesticoliamo come degli scimpanzé.

Nagatoro ice

A Nagatoro si respira un po’ quell’aria da cartone animato.

Sakura
C’è il vialetto con i Sakura, la casa di Lamù, il piccolo tempio, la funivia che nessuno prende, la stazione piccolina, la vecchina che cammina tutta gobba, i bambini che corrono a casa da soli.
Nagatoro non ha nessuno effetto speciale, eppure è diventata in cinque minuti un posto dove rimanere per sempre.
Sarà la tomba di Doraemon, che allieterebbe il mio trapasso, oppure queste granite che sembrano tutt’altro che ghiaccio, ma vere pozioni d’amore.

Doraemon
La gentilezza dei giapponesi a volte supera il limite. Va bene che siamo ospiti, ma non possiamo mangiarci 4 granite.

“Voi mangiare! Loro offrire gratis”
“Ok, però poi rischio la dissenteria acuta”
“Allora tu non farti vedere e butta per terra, tanto ghiaccio si scioglie”
“Ahahahahahahaahahaha”
“Non ridere!”

Nagatoro Shaved ice
Io e la Piera ci siamo divisi un budino ai fagioli dolci, della gelatina al sakè, the verde come se piovesse, le famose 4 granite al gusto arancia, nocciola, azuki e Sakura e poi cracker al gamberetto, patatine all’alga nori, salatini al gusto Mocio Vileda, acqua, Coca Cola e infine un rutto che ha inclinato l’asse terrestre di due gradi.

A rendere tutto speciale e autentico è la presenza anche di Obachan, la prozia di Mia san.
Una signora di 85 anni, attenta all’alimentazione, devota al buddismo e con tante parole carine per la nipote.
Obachan è molto gentile. Mia san ci ha raccontato che è una delle poche parenti con cui va d’accordo, perché non giudica e non è attaccata ai soldi.
Il Signor Asami invece pensa che io sia il classico salaryman giapponese tutto casa – alcol e lavoro. L’unica domanda che mi ha fatto direttamente è stata: “Tu bevi?”

“Di solito quando esco con gli amici. Preferisco un bel calice di rosso, magari accompagnato da un tagliere di formaggi e salumi. I super alcolici mi hanno un po’ stufato, perché sono un mix di zuccheri esplosivi che, con la famiglia di diabetici che mi ritrovo, meglio evitare. Detto questo mi piace anche il sakè, ma non sono un esperto”
“Gabry bastava solo rispondere di sì”

Siamo in giro da 9 ore. E la giornata è appena cominciata.
Prossima tappa la gita in barca sul fiume Arakawa.
Ovviamente io e la Piera siamo gli unici stranieri.
Non è come fare rafting. È giusto un percorso tranquillo dove si possono vedere gli strati rocciosi delle montagne che assomigliano a enormi torte millefoglie, signori in canoa che chiacchierano fra di loro e persone a riva che ti salutano manco fossi il Commodoro Perry.

Nagatoro water sport

Come dicevo la giornata non è ancora finita. Mia san ci ha regalato una notte alle terme.
Siamo ritornati alla “Graniteria” per salutare tutti, ringraziare e riprenderci le valigie.
Mi ero già abituato al rumore delle cicale di Nagatoro, ai suoi cartelli di pericolo "Kappa", al rosa e al verde. Volevo lasciare un curriculum al Signor Asami, giusto per capire se ero in grando di lavorare nel suo locale. Magari fermarmi fino a Natale per scoprire meglio il segreto della sua granita.
In Giappone sono rimasti in due a fare il famoso Shaved ice. E non si sa per quanto potrà durare questo mestiere, colpa del Global Warming che sta letteralmente sciogliendo i ghiacci, anche quelli del Signor Asami.

kappa giapponese


Fermi sulla panchina della stazione, guardavamo il treno arrivare, ma dall’altra parte della banchina, una donna cercava di attirare la nostra attenzione.
Era Obachan con un sacchetto di carta in mano che tentava invano di raggiungerci.
Mia san tutta all’armata si è buttata sui binari cercando di fermare la prozia.
Per un attimo ho chiuso gli occhi.

“Scusate io vi ho fatto spaventare”
“Ah! Ma sei salva???”
“Tu baka!”
“Cosa ti ha portato Obachan?”
“Ci ha regalato tre pomodori, dice che fanno bene”
“Io sono allergico al Nichel”
“Allora mangio io!”

GiapponeTVB


P.S. Sono aperte le prenotazioni per i prossimi viaggi di Agosto. Nagatoro è fra le nostre mete, non vorrete mica perdervi una granita così buona.
Per i TOUR cliccate QUI e QUA


Nagatoro Shaved Ice