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D'ETRE (Takashi Sasaki)

I giapponesi chiamano genericamente gaijin gli stranieri provenienti da altri paesi, non importa da quanto tempo vivano in Giappone o quanto bene parlino il giapponese.
I mariti a volte chiamano la moglie uchi no mono (persona di casa), la gente che non fa parte della famiglia è detta soto no hito (estranei, persone di fuori).
Questo modo di distinguere le persone riflette una dicotomia di base del pensiero giapponese, nota come uchi e soto (dentro e fuori).
Uchi può avere molteplici significati: dentro, la mia casa, il mio gruppo, mia moglie o mio marito. Soto, invece, può significare fuori, esterno, gli altri.
(La mente giapponese R. J. Davies, O. Ikeno)

Takashi Sasaki, classe 1983, nato a Hiroshima ha ribaltato questo concetto, portando fuori qualcosa che nell’immaginario maschile della moda resta spesso nascosto: il gilet.
L’ho conosciuto grazie a un hashtag su Instagram, dopo molti like ci siamo incontrati a Tokyo, insieme al suo store manager, l’italiano Marco Garetti.

Takashi Sasaki
Cresciuto a Nagoya, il suo background si è diviso tra spirito imprenditoriale e vocazione per la moda.
E’ stato buyer di grandi marchi italiani, ma soprattutto curioso del “Soto”: l’esterno.
Mi racconta dei suoi numerosissimi viaggi, di come Francia e Italia l’abbiano affascinato.
E’ amante delle chiese, dell’arte e dei musei.
Ricorda quegli artisti d’inizio novecento, che giravano per l’Europa in cerca d’ispirazione.


D'etre fashion

Ha raccolto linee grafiche, sagomato quadri come se fossero busti per concepire gilet che diventassero nuove giacche da esibire, un nuovo modo per farsi riconoscere. Ecco D’Etre.

La sua prima linea è stata presentata nel 2016 in anteprima al White di Milano, subito dopo il prestigioso Pitti di Firenze.
In Giappone invece ha aperto un Pop up store nel tempio della moda maschile di Tokyo: il Department Store Marui (OIOI) di Shinjuku, più due Temporary ad Osaka e Nagoya.
È apparso sulla prestigiosa rivista maschile Leon e nei lussuosissimi Empori Isetan e Mitsukoshi.

D'etre fashion

E’ un viaggio sartoriale il suo, fra l’Italia e il Giappone. Sempre alla ricerca di stoffe e tecniche di decorazione.

E così la sua collezione raddoppia: una Made in Japan e l’altra Made in Italy.
Dandy, con un gusto preponderato per il vintage, D’Etre strizza l’occhio agli hipster d'altri tempi.
I suoi gilet diventano armature, che delineano la figura, oppure classici reinventati per i più puristi.


Dettagli costruiti con inserti di tessuti tradizionali giapponesi di Ichinomiya, cuciti con la tecnica Shibori (quella usata per i kimono) della città di Arimatsu.
Oppure taschini che diventano piccoli arazzi grazie alla sua continua investigazione nel mondo dell’arte europea.
Mi colpisce il prezioso gilet “Firo” rigorosamente fatto a mano, una sorta di patchwork con cuciture lasciate a vivo, quasi a ricordare il lavoro del sarto, una sorta d’imperfezione che ricorda la tecnica giapponese del Kintsugi, ovvero risaltare le parti rotte di una ceramica con dell’oro.

D'etre gilet

Specializzato anche in abiti su misura, D’Etre continua il suo percorso “old-fashioned” proponendo anche denim e pantaloni in linea con il suo stile, giacche che si aprono furbamente per mostrare i suoi gilet e camicie basic in fibre naturali.

D'etre fashion

Ora aspettiamo il prossimo passo, che sarà un concept store a Omotesando, il quartiere dell’eleganza giapponese.
Potete seguirlo QUI.

Gtvb

Gabriele e Takashi