ROKUDENASHIKO (Che cos'è l'oscenità?)

Sono anni che seguo l'artista Rokudenashiko, l'unica Deco-man al mondo (Deco = decoro - man(ko)= vagina) almeno così lei si definisce, una sorta di modellatrice kawaii della natura femminile.

Da piccola non ebbe mai modo di guardarsela con le amiche o di incappare in qualche rivista osè. Così passò l'adolescenza tormentata dal dubbio che la sua "cosina" non fosse normale.

Quando finalmente appurò di averla come tutte, prese coscienza di quanto la società giapponese fosse profondamente spaventata dalla patatina censurando qualsiasi immagine la ritraesse.


Rokudenashiko vagina
Un giorno, dopo un bel bidet fresco, decise di "tridimensionalizzare" la sua vagina per farne un oggetto ludico, ma non di quelli che si trovano nei Sexy Shop. Il suo scopo era più grande: combattere la stigmatizzazione del sesso femminile creando opere d'arte partendo dalla stampa in 3D della sua vulva.
Uno dei suoi progetti più ambiziosi è stata la Pussy Boat: un kayak a forma di "farfallina" ispirato dal legame che c'è tra la donna e il mare.
È riuscita a costruirla grazie a un crowdfunding. Ai suoi donatori veniva spedito in cambio un file con i dati per stampare la sua "pussy". Nulla di scandaloso.
Il suo vero nome è Megumi Igarashi. 
Io la trovo così coraggiosa e divertente.


Rokudenashiko diorama
Ha realizzato persino dei Diorama con personaggi che camminano allegramente sulle sue parti intime, che giocano a Golf, vanno a caccia o si divertono fra bancarelle e balletti folcloristici.

Non contenta ha disegnato pure una Mascotte, Manko-chan, che è finita sulla copertina del suo fumetto, ancora inedito in Italia.

Ma la sua fantasia non ha limiti, ed ecco un Budda per i più spirituali o un Gundam per far felici nerd attempati.


Rokudenashiko Gundam
Ahimè nel 2014 l’hanno arrestata per oscenità. 

Durante un raid le hanno confiscato tutto, persino l'auto telecomandata, con l'accusa di presunta violazione delle leggi giapponesi sull'oscenità.

Più di 20.000 persone hanno firmato una petizione on line che chiedeva al governo di liberarla. 
Il loro appello è stato ascoltato e dopo una settimana la trasgressiva Megumi era libera.

Passano sei mesi e la Polizia bussa ancora alla sua porta accusandola di offesa al pubblico decoro e distribuzione di materiale pornografico.

Al processo viene scagionata, in quanto il suo Kayak, vero motivo dello scandalo, con il suo colore brillante e la sua decorazione "non suggeriva immediatamente l'anatomia femminile".

In effetti sembra più una frittatina avvoltolata che galleggia. 


Rokudenashiko vagina boat
Ha dovuto però pagare una multa di 400.000 ¥, ma rischiava fino a due anni di carcere.

Per Megumi il Deco Man è diventato una missione. 
In un paese dove ci sono due Festival del Pene, quello della Vagina resta un tabù, quasi fosse un portale per l'Inferno.

Il suo processo è finito nel documentario #FemalePleasure della regista svizzera Barbara Miller, un film che racconta cinque donne e l'emancipazione della sessualità femminile nel XXI secolo.

Ha rischiato tanto la dolce Megumi, ma nonostante le critiche e i problemi con la giustizia, continua a combattere contro il patriarcato giapponese ed è certa che prima o poi anche le donne potranno esprimere la loro sessualità senza essere censurate. 

Proprio l'anno scorso, in piena Pandemia, è tornata ad attaccare la Corte Suprema Giapponese perché aveva respinto il suo ricorso contro l'accusa di fornire materiale osceno ai suoi sostenitori.


Megumi Igarashi
Ha continuato a difendersi dichiarando che tutto quello che fa è solamente "attività artistica" e che i dati forniti andrebbero stampati o proiettati per ricreare un'immagine pornografica, che poi è solo una foto di una vagina, non c'è nulla di così immorale.

Ma il Tribunale non ci ha sentito e continua a sostenere che l'obiettivo finale della Igarashi era quello di stimolare il desiderio sessuale degli acquirenti.


Rokudenashiko book
Quanto al suo calco intimo in gesso esposto in un locale per adulti, quello non è stato preso in considerazione, perché addobbato e dipinto con colori diversi da quello della pelle.

In Giappone la guerra Maschi contro Femmine continua. Noi possiamo solo fare il tifo per Megumi e sostenerla con il suo motto: "Una parte non è una colpa"

Gtvb


Immagini: ©Megumi Igarashi/©Kazuhiro Nogi/AFP/Getty Images/©Shinjuku Gankarō Gallery/©Taishiro Sakurai