,

AKIHABARA PORNO SOFT

Se volete incontrare “otaku da morire”, nerd di provincia, italiani con la sindrome di Peter Pan, sbarellati per i videogame e invasati per le lolite Akihabara è il posto giusto. La chiamano la città elettrica. Qui potete trovare di tutto: dal cavo lan al computer super tecnologico che parla con i marziani, dalla copslayer succinta alla cameriera sexy che pubblicizza i Maid Cafè.
Ecco la mia esperienza, prima dell’era “Gudetama” :-P
Buona lettura!

La mia amica Piera finalmente è felice. Oggi potrà strisciare tutte le sue carte di credito, spendere i suoi risparmi di una vita e maltrattare tutti commessi che non soddisferanno i suoi desideri.
L’ho portata ad Akihabara il paradiso della cazzata, delle statuine, del giocattolo, dell’accessorio, dei cosplayer, del cellulare…devo continuare?
E’ facile arrivarci. Basta prendere la Yamanote Line e scendere alla fermata Akihabara Electric Town, non c’è bisogno di guide o accompagnatori, il bello è perdersi e scoprire nuove realtà.


Ogni vetrina diventa argomento di discussione. Per placare la nostra bramosia abbiamo questo adottato questo mantra, che funziona poco: “Ne abbiamo bisogno?”
Ma certo!!!!!
Dopo venti metri avevamo gli zaini già pieni di statue di donnine discinte, calchi di culi, Gundam in ogni posizione, famiglie intere di Mazinga, portachiavi di gattini, parenti di Jeeg e lettiere per Hello Kitty.



Entrare nei negozi di Akihabara è peggio che lavorare in un Hotel come addetta alle camere : sali e scendi su scale piccole e vertiginose per 6 o 7 piani, spulcia fra le offerte, confronta i prezzi, metti a posto il bordello che hai combinato, idratati, urla, poi corri nel negozio a fianco e risali altri otto piani a piedi, calcola il risparmio dello stesso giocattolo che avevi visto prima, capisci di averci rimesso dieci centesimi, sparati! :-P


Non mi sono accorto però che la mia amica è insoddisfatta, ahimè Akihabara è il regno dei maschietti ossessivi compulsivi.

“Gabry, da quando sono a Tokyo l’unica cosa che ho preso di consistente è il pisello”
“Guarda che è potrei usare questa cosa contro di te”
“Cretino lo sai benissimo che sto parlando del mio portachiavi edamame che mi consola quando sono triste”
“Vuoi che ti porto al Sexy Shop?”

Ha otto piani. Vicinissimo all’uscita della stazione. Il paradiso dei pervertiti.
Io non so con cosa si eccitano i giapponesi, ma dopo questa esperienza giuro che non giudicherò più nessuno.
Io e la Piera ci parlavamo da una stanza all’altra gridando come due mercatari.

“Gabry, corri! C’è una vagina tutta aperta!”
“Guarda qui il vestito di Sailor Moon per ragazzi”
“Gabry, c’è la mano elettronica che ti masturba”
“Guarda qui il vestito di Sailor Moon per ragazzi”
“Gabry, guarda il costrittore di testicoli in pelle”
“Guarda qui il vestito di Sailor Moon per ragazzi”
“Piantala! Tanto non te lo compro ‘sto vestito di Sailor Moon!!!”

Alla vista delle mutande usate ho avuto l’estasi. Allora esistono veramente. Incorniciate in un quadro di plexiglass, con tanto di foto della proprietaria, venivano via a 10 Euro.
Ero quasi indeciso se prenderle o no, ma poi mi sono detto: appena torno a casa, uso quelle della Piera, le puccio nella soia, le metto sotto vuoto e magari le vendo a 50 Euro su Ebay!

“Gabry, ma come si fanno ad eccitare con queste cose gli uomini?”
“Guarda il vibratore di Hello Kitty”
“Ma che peni enormi, ma come fanno ad entrare?”
“Guarda il vibratore di Hello Kitty”
“Ma che biancheria c’è, ma come fai a mettertela!?”
“Guarda il vibratore di Hello Kitty”
“Ok te lo compro!

Adesso sto guardando bene il vibratore di Hello Kitty. È rosa, piccolo. Dio sembra il pistolino di un cane.
Giuro che non lo userò mai!

GiapponeTVB

 Hello Kitty Dildo