I samurai, leggendari guerrieri fedeli al loro daimyō, erano coraggiosi, fieri, ma anche colti e chiacchierini.C’era un gioco che metteva alla prova il loro sangue freddo e che aiutava le leggende a diventare eterne, si chiamava il rituale delle 100 candele. Tutti si riunivano in una stanza illuminata da 100 candele e ogni volta che qualcuno finiva di raccontare una storia del terrore, uno stoppino veniva spento. Le tenebre iniziavano così a calare e un sudore freddo a correre lungo la schiena. Quando l’ultima fiammella smetteva di ardere era terrore puro perché in quell’attimo appariva uno Yokai, il mostro giapponese. Ma quale? Chi lo avrebbe sconfitto? Chi avrebbe affrontato il soprannaturale? La paura aveva un effetto catartico, una sorta di allenamento al coraggio per rendere lo spirito il più puro possibile.Ma diciamocelo, i samurai non temevano nemmeno la morte, figuriamoci quattro fantasmi spelacchiati. Gatti mannari, volpi demoniache, tassi trasformisti e spettri pieni di rancore, li conoscevano bene i grandi artisti giapponesi del XVIII e XIX secolo. Oggi sono stato all’anteprima della mostra “Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi” alla Villa Reale di Monza. Il curatore Paolo Linetti ci ha accompagnato lungo le 53 stazioni del Tokaido, l’antica strada costiera orientale che univa Edo a Kyoto e rappresentate da Utagawa Hiroshige nella sua famosa serie di Xilografie. All'ingresso di ogni stanza del Belvedere della Villa un Noren, la tenda tradizionale giapponese, annuncia al visitatore in quale paura s'immergerà. Varcata la soglia, una voce cupa e profonda (quella dell'attore Alessandro Girami) racconta vita, morte e omicidi dei terribili Yokai e la strizza che avevano i poveri viandanti che li incontravano. Ma anche le opere che s'incontrano in ogni ambiente raccontano storie. Narrano di streghe che rievocano spiriti dall'aldilà (voi non fatelo mai!) e di donne ragno “gender fluid” abili tessitrici di terrore e di mogli cornute che bramano vendetta. C’è un Kappa a grandezza naturale, che a vederlo incute veramente timore, c’è l’armatura originale di un antico samurai che la dice lunga su quanto fosse dura la battaglia per un guerriero.Ci sono 77 Netsuke, preziose statuine in avorio e legno utilizzate dalle signore bene come accessori per i loro raffinati kimono. Ci sono le belle illustrazioni di Jessica Cioffi aka Loputyn che fanno sembrare quasi gentili anche i mostri più malvagi. E poi c’è…ok basta spoiler!Napoleone Bonaparte diceva che a far muovere gli uomini sono l'interesse e la paura. Questo è quello che troverete qui. Gtvb “Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi”Monza, Belvedere della Villa Reale.30 Aprile - 21 Agosto 2022 Curatore Paolo Linetti Produzione Vertigo Syndromewww.mostrigiapponesi.it
I samurai, leggendari guerrieri fedeli al loro daimyō, erano coraggiosi, fieri, ma anche colti e chiacchierini.C’era un gioco che metteva alla prova il loro sangue freddo e che aiutava le leggende a diventare eterne, si chiamava il rituale delle 100 candele. Tutti si riunivano in una stanza illuminata da 100 candele e ogni volta che qualcuno finiva di raccontare una storia del terrore, uno stoppino veniva spento. Le tenebre iniziavano così a calare e un sudore freddo a correre lungo la schiena. Quando l’ultima fiammella smetteva di ardere era terrore puro perché in quell’attimo appariva uno Yokai, il mostro giapponese. Ma quale? Chi lo avrebbe sconfitto? Chi avrebbe affrontato il soprannaturale? La paura aveva un effetto catartico, una sorta di allenamento al coraggio per rendere lo spirito il più puro possibile.Ma diciamocelo, i samurai non temevano nemmeno la morte, figuriamoci quattro fantasmi spelacchiati. Gatti mannari, volpi demoniache, tassi trasformisti e spettri pieni di rancore, li conoscevano bene i grandi artisti giapponesi del XVIII e XIX secolo. Oggi sono stato all’anteprima della mostra “Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi” alla Villa Reale di Monza. Il curatore Paolo Linetti ci ha accompagnato lungo le 53 stazioni del Tokaido, l’antica strada costiera orientale che univa Edo a Kyoto e rappresentate da Utagawa Hiroshige nella sua famosa serie di Xilografie. All'ingresso di ogni stanza del Belvedere della Villa un Noren, la tenda tradizionale giapponese, annuncia al visitatore in quale paura s'immergerà. Varcata la soglia, una voce cupa e profonda (quella dell'attore Alessandro Girami) racconta vita, morte e omicidi dei terribili Yokai e la strizza che avevano i poveri viandanti che li incontravano. Ma anche le opere che s'incontrano in ogni ambiente raccontano storie. Narrano di streghe che rievocano spiriti dall'aldilà (voi non fatelo mai!) e di donne ragno “gender fluid” abili tessitrici di terrore e di mogli cornute che bramano vendetta. C’è un Kappa a grandezza naturale, che a vederlo incute veramente timore, c’è l’armatura originale di un antico samurai che la dice lunga su quanto fosse dura la battaglia per un guerriero.Ci sono 77 Netsuke, preziose statuine in avorio e legno utilizzate dalle signore bene come accessori per i loro raffinati kimono. Ci sono le belle illustrazioni di Jessica Cioffi aka Loputyn che fanno sembrare quasi gentili anche i mostri più malvagi. E poi c’è…ok basta spoiler!Napoleone Bonaparte diceva che a far muovere gli uomini sono l'interesse e la paura. Questo è quello che troverete qui. Gtvb “Yokai, le antiche stampe dei mostri giapponesi”Monza, Belvedere della Villa Reale.30 Aprile - 21 Agosto 2022 Curatore Paolo Linetti Produzione Vertigo Syndromewww.mostrigiapponesi.it
Ho sempre sognato di incontrare i Tanuki, i simpatici procioni giapponesi, o tassi o cani procioni o cosa diavolo sono, innanzitutto perché sono degli abili trasformisti e questo mi può essere utile nel caso io voglia intraprendere la carriera di mago e poi per capire come facciano a portarsi dietro quei due testicoli enormi.Invece non vorrei mai incrociare i Kappa, gli esseri acquatici che vivono vicino ai fiumi, perché sono dispettosi e ogni tanto per scherzare ti affogano. Ma una volta sono sicuro di aver visto una sirena. Conosciute come Ningyo, dicono che se le cucini in padella o le prepari crude con un po' di olio e prezzemolino, ti donano giovinezza eterna o morte immediata. Dipende tutto dal tuo metabolismo. :-P Il 30 Aprile la Villa Reale di Monza sarà infestata da demoni e fantasmi giapponesi. “Yōkai. Le Antiche Stampe dei Mostri Giapponesi” ecco il titolo della rassegna curata da Paolo Linetti, scrittore, responsabile attività museali al Diocesano di Brescia e curatore del Museo d’arte Orientale Fondazione Mazzocchi. Finalmente scopriremo i segreti delle donne ragno e che croccantini mangiano i Bakeneko, i mostruosi gatti del Sol levante. Tra sculture in avorio mai esposte al pubblico, armature di samurai, katane e antiche stampe, riusciremo a metterci in contatto con qualche spirito nipponico? In caso non accadesse, c’è sempre il libro di Paolo, se lo leggerete nelle notti di luna piena è garantito un incontro paranormale. “Yōkai. Le Antiche Stampe dei Mostri Giapponesi”. Monza, Villa Reale. Dal 30/04/2022 al 31/08/2022 Biglietti: intero € 10,00, ridotto € 8,00. Biglietto cumulativo Mostra Yokai + Villa Reale € 15,00. Ridotto Scuole € 5,00. Gtvb
Dal 29 Settembre al 3 Ottobre 2021 ritorna la Japan Week nella prestigiosa cornice del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.Il tema di quest'anno è il rapporto fra Uomo e Natura nella società giapponese contemporanea.Mostre, prime visioni, documentari e talk. Ci sarò anche io in veste di moderatore. Quest'anno presenterò il film "Koi" di Lorenzo Squarcia (QUI la mia intervista) e il nuovo libro di Antonio Moscatello "A tutto Giappone". Mi raccomando munitevi di Green pass e venitemi a salutare. Mi sono anche tinto i capelli di grigio. :-P Il menù è ricchissimo. Per info e prenotazioni cliccate QUA. GtvbPer me, il grande terremoto del Kantō fu un’esperienza terrificante, ma di un’importanza capitale. Mi rivelò non solo gli straordinari poteri della natura, ma anche gli straordinari abissi che si nascondono nel cuore umano. Tanto per cominciare, il terremoto sconvolse la mia vita trasformando istantaneamente il mondo in cui vivevo. Akira Kurosawa