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OTTO ELEMENTI DI ESTETICA GIAPPONESE (rimasterizzati affettuosamente)
Tranquilli non è un saggio noioso, ma un piccolo bigino sul culto della bellezza in Sol Levante.Potete usarlo per stupire i vostri amici, oppure come come argomento durante le vostre tecniche di seduzione. Funziona sempre. D'altronde il Giappone è un paese di cui ci s'innamora.Buona lettura. Wabi-sabi (侘寂)È l'allontanamento volotanrio dalla perfezione. Un cerchio che non è mai un cerchio.Il fascino delle cose incomplete, lasciate lì a sedimentare. Wabi è la qualità di una bellezza rustica, ma raffinata e sola. L'aspro che apprezzi nonostante tutto.Sabi significa più o meno: "la bellezza che deriva dall'età".La storia e la polvere raccontano uso e splendore. Il deposito sopra uno strato e il mutamento possono rendere un oggetto ancora più affascinante e prezioso, come per noi l'anello della nonna, come per un maestro del tè una tazza asimmetrica e sbeccata.La ruga, un graffio. Imperfetto.Miyabi 雅Eleganza, raffinatezza e cortesia. Sembrano le skill delle commesse giapponesi. Rappresentanti dell'educazione, ai loro occhi noi siamo "Dio".Per una strana contraddizione risalente al periodo Heian nel Miyabi si richiede l'eliminazione del volgare e dell'insensato. Cose che in Giappone convivono tranquillamente.Miyabi ribalta il concetto di Wabi-Sabi. Mi piace il suo sinonimo: sciccheria. Shibui 渋 いBellezza semplice e discreta, quasi imperscrutabile.Una volta una mia amica mi disse che ero Shibui. Non avevo tanto compreso, la mia libera interpretazione era tutto fuorché un complimento.Pensavo di essere chiassoso come Shibuya o tenero come una Shiba Inu e invece no.Significa che le cose sono belle quando parlano da sole. Letteralmente significa "allappante". È un fascino da scoprire, piano, molto piano, che cambia ogni secondo.Lontano dalle anomalie. Sei Shibui quando riesci a rendere bello quello che c'è intorno a te, come un giardino Zen o come i baffi. "Già i tuoi baffi rendono belle le foto"Mi ha detto così. E mi è piaciuto.Jo-ha-kyū 序 急 急 Sembra una passeggiata. Una passeggiata in cui ti accorgi di essere in ritardo.Jo-ha-kyū genera un tempo che inizia lentamente, accelera e poi termina rapidamente.Questa idea è utilizzata nelle arti tradizionali e marziali giapponesi.L'universo si comporta così e forse anche noi. Pensiamoci. Geidō 芸 道Non c'è nessuna scorciatoia in Giappone. Per arrivare a una meta ci vuole costanza, disciplina e volontà. Il tempo insegna, il percorso nutre e il processo creativo è già arte. Ti lascio una lista, scegli che astista vuoi essere.Noh 能 (teatro) Kadō 華 道 (composizione floreale)Shodō 書 道 (calligrafia)Sadō 茶道 (cerimonia del tè)Yakimono 焼 物 (ceramica).Ensō 円 相 significa "cerchio". Nell'estetica giapponese è il minimalismo, il vuoto, l'universo, la forza, ma soprattutto l'illuminazione assoluta.La calligrafa Shoho Teramoto, spiega che il cerchio rivela e accende la profondità dell'artista che con una pennellata trascinata e poi spezzata non fa altro che disegnare la propria mente.Per gli artisti di Shodo l'Ensō è il massimo della spiritualità.Life is a circle. Iki 粋Il Kimono è Iki. Unico. Forse il massimo della creatività giapponese.Esclusivo, elegante mai audace.È stato per anni semplice e minimale, spesso a strisce e sfumato di blu e grigio eppure al suo interno ostentava opulenza con rossi scarlatti e sete ricamate così che solo un esperto del lusso potesse riconoscerne il valore della fattura e lo status della proprietaria.La Geisha incarna l'Iki. Ad ogni loro passo mescolano saggezza e sorrisi, sensualità ed innocenza. Estranee al mondo sommerso, vivono in un imperscrutabile segreto senza mai distinguersi fra di loro pur restando uniche.Kawaii か わ い いCarino. Lo sappiamo tutti. Abbiamo abusato di questa parola anche quando la dolcezza ci cariava i dente. Stucchevole, fluo, rosa e azzurro. Unicorni, orsetti ed Hello KittyGli oggetti kawaii s'impossessano della personalità del fruitore e ne modificano aspetto, comportamento e maniere. Si parla del niente, dell'accessorio, ma si è felici quindi chapeau!GiapponeTVB Foto per gentile concessione di Lorenzo Barassi © @ellennezeta(QUI la sua intervista)

