Jun Takahashi, classe 1969, nato a Kiryu, nella prefettura di Gunma, conosce bene l'aria che tira.Ispirato, bizzarro e avantissimo.Jun è il mixologist della moda. È lui l'anima di Undercover, uno dei brand giapponesi più caleidoscopici in circolazione.In collaborazione con lo studio Pierrot ha prodotto UNDERCOVER BLOODY GEEKERS, una linea con protagonista Creamy Mami e i gatti Posi e Nega.L'estate è appena iniziata, pronti per la caccia al tesoro?Gtvb
Immaginatevi di dormire per terra su un cuscino che pesa 50 chili. Immaginatevi un altro paese, dove la gente ti ringrazia mille volte e i ciliegi colorano le strade di un tenue rosa.Immaginatevi di avere una vallata davanti alla vostra finestra. Benvenuti in Giappone, dove i bancomat ti parlano e i pasti hanno il gusto del ricordo. Buona lettura. Dicevo. Immaginatevi di sentire il diavolo bussare alla vostra porta. Immaginatevi di svegliarvi nel sonno lontano da casa. Non c’è nessuno che possa aiutarvi. Nemmeno la mamma. Siete soli. (beh io ho con me la mia amica spendacciona) A me capita spesso di fare incubi di notte, forse perché mangio pesante. Ma in vita mia non mi era mai capitato di sentire voci dell’altro mondo. Forse è colpa della soia. Come li chiamano in Giappone i demoni? Oni. Che alla fine è anche una parola carina, breve, come Ugo. Nessun Ugo vi farebbe mai del male, figuriamoci uno che si fa chiamare Oni. Al massimi ci giochi a rubamazzetto. Dio chi è che parla alla cinque del mattino. Non ho il coraggio di aprire gli occhi. Scena 1: Camera da letto di un Hotel nella prefettura di Saitama. Scena 2: Il protagonista si sveglia e sente delle voci provenire dall’Oltretomba. Nel dormiveglia vede una specie di brucomela muoversi sotto un futon. Horror orientale o colpa del sashimi avariato? “Piera sei sveglia? Senti anche tu questi voci incomprensibili? “Sì cretino. È Mia san, che parla nel sonno” “Sembra un disco dei Black Sabbath.” Mia san non parla nel sonno, richiama Belzebù in persona! Si attorciglia nel futon e inizia a scalciare come Sandra Mondaini. E poi parla, parla con una voce roca. Forse ho visto troppe volte The Ring. Deve aver sognato qualcosa di terribile, perché dopo trenta secondi ha aperto gli occhi, ci ha guardato e ha preso subito in mano il cellulare. “Scusate, io parlo nel sonno forte” “Tranquilla, eravamo già svegli.” “Vuoi fare onsen stamattina?” “Neanche se mi dai venti Gratta e Vinci” (QUI le mie avventure nelle vasche termali giapponesi) “Noi oggi andiamo a Chichibu” “E dov’è?” “Vicino” “Quanto vicino?” “Vicino abbastanza” Abbiamo salutato il nostro Onsen, solo dopo aver appurato che allo shop dell’hotel c’era Hello Kitty portachiavi che faceva il bagno nelle terme e un’altra con il catetere. “Sono carine non trovi?” “Piera non riuscirai a imbarcare le tue valigie se continui a comprare oggetti” “Del Miso sottovuoto?” “No!” “Degli asciugamani ricordo?” “No!!!!” “E cosa siamo venuti a fare se non possiamo comprare neanche un souvenir?” Mia san ci sta portando a Chichibu a mangiare, che non è proprio dietro l’angolo. Come se da Bologna andassi un attimo a Reggio Emilia per assaggiare una piadina. Ma perché non rimaniamo qui in mezzo ai monti e agli anziani ritrosi? “Volete fare colazione?” “Scommetto che non c’è quella internazionale” “No! C’è zuppa di Miso, Natto, pesce secco, salmone arrosto e riso” Non mi abituerò mai. Poi la sala delle colazioni non è molto attraente. Per sederti ai tavoli devi aggirare una fila lunghissima di carrozzine, che non t’invitano di certo a rimanere sereno mentre sorseggi the e sgranocchi della pelle secca di sgombro. “Voi pronti? Andiamo a mangiare a soba in un ristorante dove andava mio marito da piccolo” “Che bello. Una trattoria a conduzione famigliare” “No, morti” “Chi?” “Quelli che avevano il ristorante. Ora c’è altre persone. Quindi non so se il gusto di soba è uguale” “Perché tuo marito non è venuto?” “Lui preferisce stare a casa. Lui come cane” “????” Per la prima volta da quando sono in Giappone ho visto finalmente una persona trasgredire alle rigide regole nipponiche. Sulle scale del ponticelli che portava alla stazione una ragazza con tacchi vertiginosi fumava allegramente ignara della nostra presenza. Quando ci ha visti salire dalle scale, ha perso l’equilibrio ed è volata rimbalzando come la palla matta. Poi si è rialzata, ha raccolto la sigaretta, si è scusata ed è scappata, sicuramente a fare ammenda nei bagni delle donne. “Mia san stava fumando!!” “Capita” “Ma non è vietato?” “Regola dice di non fumare, ma se non c’è nessuno e non butti per terra sigaretta puoi farlo” Ora aprite il sussidiario a pagina 20 e leggete: “Chichibu è una piccolo gioiello incastonato fra le montagne della Prefettura di Saitama, dista circa un’ora e mezza da Tokyo. Il Chichibu Night Festival è uno dei Matsuri più importanti del Giappone, forse perché i suoi carri allegorici sono enormi e illuminati, alla faccia di quelle cagatine che vedi a Tokyo. Ci sono 34 templi dedicati alla dea Kannon che si possono visitare con un piccolo pellegrinaggio di soli 100 km. Il trekking e la canoa sono fra gli sport più praticati. Durante le passeggiate nei boschi potrete incontrare scoiattoli, daini, scimmie e forse la mia amica Piera in cerca di qualche piccolo souvenir locale. Chichibu è ordinata e pulita. Ricorda quei paesi svizzeri del Canton Ticino. Uno dei santuari più famosi è il Chichibu-jinja, decorato dagli stessi artisti che hanno realizzato i famosi intagli del Santuario Toshogu di Nikko. Ma è la natura la vera protagonista di questa città: prati in fiore, gole, alberi secolari e monti attraggono migliaia di turisti durante l’anno. Tutti tranne la mia amica Piera, che non ha trovato uno straccio di gattino di ceramica decente da portarsi a casa" :-P “Guarda Mia San c’è uno sciopero” “No, lui si candida a sindaco, dice che vuole costruire un ospedale” “Ma perché non l’ascolta nessuno?” “Forse perché sanno che non potrà mai costruire ospedale” Altra piccola attrazione di Chichibu sono questi piccoli tempietti con dentro gli animali dell’oroscopo cinese. Qui una mia immagine con il Dragone, che è il mio segno. Questo invece è un ritratto di un anziano che non voleva togliersi dall’inquadratura, perché attratto dal decolté della mia amica Piera. “Facciamo foto a Tigro” “Tigre” “C’è Galle” “Gallo” “C'è anche Mucchi” “Mucca” “Noi traspariamo al ristorante?” “Mia san stai dimenticando l’italiano?” “Un po’…sono stanca da ieri per colpa di terme” “Vuoi riposarti su una panchina?” “No andiamo al – resutorande – e imparo con voi italiano perché voi portafiori” “Fiori?” “Io tradisco direttamente” Adesso basta. Mi sa che il computerino nella sua testa si è rotto. Sta diventando tutto senza senso. “Scusate io pazza!” “Tranquilla, anche noi siamo stanchi” “Io pigra.” “Anche io.” “Io golosa.” “Anche io.” “Io pigra, pazza e golosa.” Adesso le tiro una sberla così si riattivano le sinapsi. “Voi avete dormito bene con cuscino giapponese?” “Era stano. Cosa c’era dentro?” “Fatto con bucce di riso.” “Sicura che non fossero denti degli anziani?” “Forse qualcuno ha nascosto” Meglio smettere qui. “Avete messo crema per le palle a Onsen?” “Mia san, si dice pelle!!!!” Ecco il nostro pranzo. Aveva ragione il marito di Mia san, ha il sapore dei ricordi. GiapponeTVB
Se siete stati in Giappone non potete non conoscere Uniqlo, il brand giapponese low cost attento alla qualità, ma anche al mondo retrò e alle icone dei cartoni animati.Per la Primavera Estate 2019 ha lanciato una collezione di T-shirt da urlo: Nintendo super Mario Family Museum.I fan dell' idraulico baffuto usciranno pazzi, soprattutto perché è ispirata alle prime due avventure di Mario, quelle anni 80.Eccovi le mie preferite:Per lo shopping compulsivo cliccate QUI.Lo sapevate che Uniqlo arriverà in Italia il prossimo autunno? Non si sa ancora la data esatta, ma il luogo sì: Milano Piazza Cordusio. Dicono sarà il negozio più bello del mondo.Lo store è già on line, vi consiglio di dare un occhio alle magliette di Gundam e al parka blocktech idrorepellente. Io l'ho comprato per salvarmi da una tempesta di neve Tohoku e posso garantirvi che funziona! Dal prossimo inverno vestiremo tutti giapponese! :-) Gtvb
Tokyo è piena di negozi, ristoranti e bar, ma anche di musei e gallerie d’arte stranissime.Costringetevi a visitarne almeno uno e ricordatevi di non desiderare il gelato, il karma potrebbe punirvi come ha fatto con me. Buona lettura. La nostra meta di oggi è Roppongi, una zona centrale di Tokyo, famosa per le ambasciate, gli hotel fighetti con i bar per fare business, l’Hard Rock Cafè, ma soprattutto per il grattacielo più cool della città: Roppongi Hills. Meta di mamme occidentali che si annoiano a stare in casa con i figli urlanti, qui troverete negozi per bambini viziati, locali etnici e tanti eventi che cercano di creare un ponte fra occidente e oriente. A Roppongi Hills c’è l’esclusivo Elle Cafè per redattrici alla moda e fashion blogger, negozi sportivi per amanti del fitness, terrazze dove guardare i poveri dall’alto e un museo. Finalmente un po’ di espressioni artistiche, che dei negozietti di calzine e giocattolini ne avevo piene le tasche. Il Museo si chiama Mori Art occupa tutto il 53° piano del grattacielo ed è un’esperienza che vi consiglio, perché l’arte aiuta a comprendere dove viviamo oltre che a stimolare discussioni interiori dio come parlo sembro un radical chic in crisi ipoglicemica. “Senti hai finito di scrivere sul tuo taccuino?” “Dolce Piera mi mancavano i tuoi interventi” “Hai visto per caso il book shop?” “Pensi sempre a spendere!” Contemporaneo, ricercato e stimolante. Le mostre del Mori Art sono trasversali. Studenti, anziani, artisti e alternativi si mescolano fra installazioni, collezioni private e quadri. Ha ospitato grandi nomi come Takashi Murakami, Leandro Erlich e Motohiko Odani, giusto per citarne tre. “Takashi Murakami?? Quello dei fiori?” “Sì amica spendacciona. Proprio lui” “Vorrei avere tutti i suoi quadri” “Non ti basterebbe una vita per pagarli” Non a caso Takashi Murakami è fra i 100 artisti più influenti al mondo, insieme alla collega Yayoi Kusama, ma la Piera pensa che i suoi dipinti costino poche centinaia di euro. Quasi quasi le faccio fare una figura di M con qualche gallerista. Un altro simbolo di Roppongi Hills è il ragno gigante, noto con il nome Maman spider. Opera di Louise Bourgeois, che si è ispirato alla madre “tessitrice” morta quando lui aveva solo 21 anni. Una foto sotto il suo ventre è d’obbligo, soprattutto perché potrete notare le 26 uova all’interno del torace. Chissà mia zia come reagirebbe. Ha vinto per sei anni di seguito il premio Miss Aracnofobia, vive con una torcia di fianco al letto perché prima di addormentarsi deve controllare gli angoli dei muri. Crede che tutti i ragni siano femmine e che cospirino sotto il suo materasso. Un giorno la porterò qui, magari in uno dei miei viaggi (QUA potete vedere il mio nuovo sito travel di cui vado molto orgoglioso), ma solo per sentirla urlare “schiaccialo che ha le uova”. Roppongi vale una passeggiata perché è veramente melting pot. Puoi incontrare un sacco di stranieri come in una barzelletta “c’era un francese un inglese e un americano” ha un sacco di localini dove puoi ascoltare idiomi diversi, le persone vengono in pace, al posto dei muri ci sono gelaterie, tutto sembra ordinato e famigliare. “Scrivilo che c’è anche Donquijote il supermercato delle cazzate” “Giuro che ti abbandono sotto un cavalcavia” Di sera Roppongi si trasforma. Diventa un pochino più trasgressiva. La mia amica Vittoria, dice che ci sono un sacco di donne che ti drogano i cocktail per spillarti i soldi con l’ipnosi, che spesso ti ritrovi il bancomat prosciugato e che capita di vedere qualche straniero in stato confusionale in mezzo alla strada. Mi sembra un po’ una leggenda urbana, come la storia delle caramelle drogate che ti regalavano davanti a scuola. Ora basta tediarvi con queste storielle di provincia. Vi porto al Kaikai Kiki una gallerie d’arte fondata da Takashi Murakami, che rappresenta molti giovani artisti emergenti. (cliccate QUI per tutte le info) Ora il problema è come arrivarci. “Usiamo la mappa!” “L’ho dimenticata a casa” “Usiamo il taxy?” “Costa troppo” “Gabriele sei proprio stordito. Ci penso io, che se non ci fossero le donne a questo mondo, voi maschi sareste ancora all’età della pietra!” Alla Piera sono bastate due gocce di profumo “Oriental female” per fermare una schiera di salarymen pronti a portarla ovunque. E in "men" che non si dica siamo finiti in questo posto assurdo, una sorta di piano interrato pieno di statue e quadri surreali. (ahimè foto vietate!) Kaikai Kiki è l’esaltazione della pop art. Un sacco di artisti hanno avuto il privilegio di essere ospitati da questa galleria. Purtroppo non è molto grande, bastano 10 minuti per vedere le due grandi sale, però è una meta alternativa e volete mettere il figurone che farete davanti ai vostri colleghi quando riuscirete a pronunciare in modo corretto “Sono stato a Kaikai Kiki”. “Tu non hai un leggero languorino?” “Piera abbiamo giusto tre monetine per comprarci il gelato” Il problema è scegliere i gusti. L’unica gelateria stramba l’abbiamo trovata noi. Il menù di oggi propone: - love struck cheesecake - apple a la mode - temptation island - pupping shower - musk melon - cotton candy - love potion E io che volevo panna e fragola! Gtvb
Uno dei titoli più curiosi di Netflix è l’anime High score girl, storia di una ragazzino pazzo per i videogiochi che intreccia una sorta di scontro/relazione con la sua compagna di classe borghese tutta pizzi e merletti segretamente innamorata delle sale giochi. Solo per appassionati gamer anni novanta. Questo per dirvi che da Uniqlo stanno arrivando le t-shirt con i personaggi iconici di Street Fighter, gioco cult ed elemento trainante del cartone animato. Voi le ricordate ancora le mosse speciali?Qual era il vostro personaggio preferito?Io che ero un pacifista, prendevo sempre l'indiano Dhalsim, ma solo perchè mi ricordava Ghandi. :-PCliccate QUI per vedere tutta la collezione e mi raccomando mostrate questo post ai vostri amici nerd nostalgici. :-)Gtvb
il gatto più iconico del mondo contamina di nuovo la moda.Hello Kitty insieme a Converse lanciano una linea di scarpe che faranno uscire pazzi i fan della Sanrio.Bianche, rosa, nere. Le Chuck Taylor High sono le mie preferite. Dettagli con il fiocco, zampine che escono dalla tomaia, interni a pois.Siete pronti per la caccia?Ovviamente i piedoni come me stanno a guardare! :-( Gtvb
Uscite pazzi per i post-it?Fate ancora la lista della spesa sui foglietti strappati?Attaccate sul frigo appunti e lamentele?Dimenticateli! Triad, società giapponese di modellistica architettonica, ha inventato gli Omoshiroi Block: divertenti blocchi di bigliettini che a ogni strappo rivelano un oggetto oppure un tempio o un architettura tradizionale giapponese.Ve lo dico: non smetterete più di scrivere. Ahimè a caro prezzo. Sono in vendita QUI a 124 Dollari.Gtvb