Per il mio ultimo giorno in Giappone mi sono scelto la maledizione delle maledizioni: una full immersion di templi con guida annessa in lingua anglo-nipponica. Anzi esageriamo: due guide!
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Il Maneki Neko è un gatto in ceramica che spesso si vede nei ristoranti giapponesi o cinesi. Ha un collarino rosso intorno al collo, un campanellino ed è appoggiato su una moneta. È simbolo di fortuna e ricchezza. Come ha fatto un tenero gattino kawaii a diventare l’emblema dell’avidità del capitalismo orientale?
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Diciamocelo fra noi, il Giappone non sta facendo una bella figura con il resto del mondo. Ha creduto di resistere alla Pandemia solo con l'uso delle mascherine e invitando i cittadini a un comportamento civile nel rispetto delle regole anti-Covid. Non ha imposto, non potendo per legge, divieti, lockdown hard e altre restrizioni.
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Domani sera, 13 Giugno, alle ore 20:45 sulla pagina Facebook di Paolo Linetti, scrittore e responsabile attività museali al Diocesano di Brescia e curatore del Museo d’arte Orientale Fondazione Mazzocchi, dovrò parlare di come Sailor Moon è sopravvissuta negli anni alle censure, diventando icona planetaria simbolo della diversità e paladina delle identità non binarie.
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Dopo lo stop di un giorno dovuto a uno sfortunato Overbooking (QUI se volete ripassare) finalmente siamo riusciti a mettere piede sull'aereo. Tra 11 ore e 30 minuti, secondo l'annuncio del comandante, visto che abbiamo il vento a favore, sarò in Giappone e potrò sfondarmi di cibo ai Konbini, farmi legare come una Polena su un treno della Yamanote Line oppure vivere dentro un distributore di bibite per rubare le monetine agli assetati.