Nel 1964 Yoshinori Sakai accendeva la fiamma delle Olimpiadi di Tokyo. Le Olimpiadi della rinascita e del miracolo economico. La fine della Seconda Guerra Mondiale aveva spazzato via futuro e certezze, ma il Giappone aveva dimostrato una forza inesauribile o come piace scrivere adesso: una profonda resilienza.
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Io sono affezionato a Pippo, il mio primo orsetto di peluche. È stato per anni l'eroe di casa. Mi proteggeva dall'uomo nero sotto il letto, dai mostri che vivevano nell'armadio e persino dai bulletti della scuola. Assomigliava vagamente a Pakkun, la mascotte di Paul e Nina, l'omonimo cartone animato che raccontava di due ragazzini che viaggiavano in un mondo parallelo.
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Botteghe di Tokyo di Mateusz Urbanowicz è un viaggio in una Tokyo antica e "acquarellata". Disegni precisi e nostalgici ti accompagnano in luoghi che, se guardi bene fra le mille foto del tuo ultimo viaggio in Giappone, potrebbero essere nei tuoi scatti. Mateusz ha guardato la capitale nipponica da un’altra prospettiva, si è fermato e la sua matita ha fatto tutto il resto. Sei mai entrato in un libro?
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Nel 1960 Inejiro Asanuma, capo del partito socialista giapponese, fu assassinato da un giovane studente di estrema destra. Grande sostenitore del comunismo cinese, Asanuma criticava aspramente le relazione fra Stati Uniti e Giappone. Fece scalpore la volta in cui ritornò da Pechino praticamente travestito da Mao Tse-tung e tutti gli gridarono: “cosplayer di merda”.
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